02 June, 2013

Osho: Comunità Vs Famiglia

Ne avevamo già parlato, nel silenzio dei media, stanno crescendo le comunità o "comuni" come vengono chiamate. Il fenomeno è ripartito in Canada ma ormai anche in Italia se ne trovano sparse un po' lungo tutto lo stivale. Va detto che non tutte le comunità sono uguali, alcune sono prettamente "agricole", altre piu' "spirituali" altre ancora sono più inquietanti ed assomigliano a delle sette. Il fenomeno però è interessante e merita di essere seguito. Vi proponiamo qui di seguito un passaggio di Osho a proposito delle comunità che merita una lettura:


"La famiglia non ha più importanza per la nuova umanità che sta nascendo. La famiglia è stata un aiuto perché l'uomo è sopravvissuto grazie ad essa, ma è anche stata molto dannosa perché ha corrotto la mente umana. In passato non si poteva scegliere qualcosa d'altro. In futuro non esisterà un modello fisso. Alcune persone sceglieranno ancora di avere una famiglia e dovranno avere la possibilità di poterlo fare. Sulla terra esistono pochissime famiglie, forse meno dell'uno per cento, che sono famiglie bellissime e benefiche all'interno delle quali l'individuo può crescere. In queste famiglie non esistono autorità, potere o possessività. I bambini non vengono distrutti, la moglie non cerca di annientare il marito e il marito non cerca di annientare la moglie. Sono famiglie dove regnano amore e libertà. Ma nella grande maggioranza dei casi la famiglia è qualcosa di orribile. Qualsiasi psicanalista vi potrà confermare che ogni sorta di malattia mentale, di nevrosi, di psicosi, si sviluppa a causa della famiglia.  La famiglia crea un essere umano patologico. Una buona alternativa alla famiglia è la comunità. Le comunità sono gruppi di persone che vivono in una famiglia fluida. I bambini appartengono alla comunità quindi a tutti. Non esiste proprietà, non esiste Ego. I bambini conosceranno un'ampia  varietà di persone e avranno una maggiore oppportunità di crescere. In una famiglia tradizionale il bambino cresce con la madre e il padre, per anni queste sono le uniche imagini di essere i umani. e naturalmente il bambino finirà per imitare i genitori perpetrando nel mondo lo stesso tipo di nevrosi di questi ultimi. Diventano quasi una fotocopia perché i bambini non hanno la possibilità di conoscere modelli diversi dai propri genitori. Se in una comunità vivono cento persone ci saranno molti uomini e donne ed il bambino non sarà ossessionato da un solo modello di vita. Potrà imparare un po' da tutti e avrà un'anima più grande. Le famiglie schiacciano lo spirito delle persone. Avere un unico modello femminile è estremamnete distruttivo perché il bambino, maschio in questo caso, passerà il resto della sua vita a cercare una copia della madre. E probabilmente quella copia, amesso che venga trovata, è proprio la persona che si sarebbe dovuta evitare. Tutti i bambini sono intimamente arrabbiati con la madre, perché la madre deve porre dei limiti deve rifiutare per forza di cose. Il bambino prova rabbia, rancore, ma allo stesso tempo deve amarla perché essa rappresenta la sua sopravvivenza, la fonte di vita e di energia. E quindi apprende ad amare ed odiare allo stesso tempo. Questo diventerà il modello una volta adulti. Si amerà e odierà contemporaneamente la propria donna. E per le bambine è lo stesso, cercheranno un marito che sia come il padre. Ma il padre non è l'unica persona al mondo. La donna dovrebbe cercare qualcosa di nuovo, un uomo diverso, adatto a lei, ma non ha nessuna immagine maschile dentro si sé ad eccezione di quella del padre. In una comunità il bambino avrà un'anima più ricca, conoscerà e frequenterà diverse persone e non solo il padre e la madre biologici. La famiglia crea ossessioni. Se tuo padre sta litigando con qualcuno e vedi che ha torto, devi comunque stare dalla sua parte, perché "nel torto o nella ragione, la patria è la patria, il padre è il padre, la madre è la madre". Andare contro di lui sarebbe percepito come un tradimento. E quindi impari ad essere un uomo ingiusto, a parteggiare, pur sapendo di essere dalla parte del torto. Impari l'iniquità. In una comunità il bambino sarà mai troppo attaccato alla famiglia biologica. Riceverà l'amore da più fonti, diverrà un individuo più equo ed equilibrato. La famiglia tradizionale esige il monopolio, ti insegna il conflitto con le altre famiglie, con il vicinato. Ti chiede di essere sempre dalla sua parte, devi combattere in nome della famiglia e per difenderne l'onore. La famiglia ti insegna l'ambizione, il conflitto, l'aggressività. In una comunità persino marito e moglie sono dei grandi amici. Se non sono più felici, si separano senza traumi e senza conflitti. Nella famiglia ci si abitua all'infelicità. Mai bisognerebbe tollerare l'infelicità, nemmeno per un istante, ma si viene abituati a questo fin da piccoli, a tollerare l'infelicità. L'individuo non dovrebbe restare dove non c'è gioia. L'amore è come il vento se c'è c'è, se non c'è non c'è. Non si può manipolare, non si può trattenere. La vita deve essere fluida. I bambini appartengono all'esistenza, non alla propria famiglia. La comunità nel suo insieme e con tutte le diverse e compelmentari capacità si prenderà cura dei bambini. In una famiglia anche quando l'amore c'è, non si vede, viene nascosto alla vista dei bambini. La mancanza di amore in casa, rende gli individui aridi, non ci sono altre fonti a cui attingere. L'amore perché possa accadere in età adulta, deve prima essere visto, toccato. Se vedi tuo padre e tua madre che si amano profondamente e si prendono cura l'uno dell'altra con piacere dedizione e comprensione allora dentro di te accade qualcosa, cade un seme che poi crescerà. Ma se l'amore non l'hai visto, come può succedere a te ? Farai di tutto perché non succeda. Nel proprio inconscio le donne ripetono "Lo vedi mamma ? Sto soffrendo come te. Sono una brava figlia", e gli uomini "Lo vedi babbo ? Sono infelice come te, non ti ho tradito". E quello che i genitori hanno fatto con te lo rifarai con i tuoi figli. Ogni generazione passa le sue nevrosi alla generazione successiva. L'uomo non può essere felice senza libertà, ma la vecchia struttura familiare ha distrutto la libertà, ha protetto il corpo ma ha distrutto l'anima. Il Dr. Thomas Gordon sosteneva, e sono perfettamente d'accordo, che tutti i genitori sono potenzialmente dei "violentatori di bambini", perché l'educazione avviene attraverso il potere e l'autorità. Già il modo di dire "Quello è il MIO bambino" è di per sé violento. Il bambino non appartiene ai genitori, appartiene all'esistenza. I genitori sono solo degli strumenti con cui la natura li mette al mondo. E invece l'intera idea di famiglia si basa sul possesso e il possesso è un veleno. Per questo sono contrario alla famiglia e favorevole alla comunità. La vita può essere un paradiso qui e ora, ma le barriere vanno eliminate e la famiglia è una delle barriere più grandi."

1 comment:

  1. Sempre pensato...Condivido in pieno.
    Peccato solo che se ne potrà parlare seriamente solo fra qualche millennio...
    Mariobios

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