03 December, 2011

La Noia: Una Conseguenza dell' Iperattività.

A chi non capita di essere annoiato ?
La Noia è quella sensazione fastidiosissima di voler fare qualcosa senza peraltro trovare nulla che valga la pena di essere fatto. E' comune a tutti gli uomini e persino agli animali, tra i quali è stato osservato che la noia è tanto più frequente tanto più l'animale è intelligente. Per intenderci: La mucca si annoia meno del cane o del gatto. Si annoiavano anche gli uomini primitivi che molto probabilmente cominciarono a dipingere le caverne in qualche uggiosa giornata invernale. Diversi filosofi si sono occupati della Noia, ma ciò che è inquietante è che la sofferenza generata dalla Noia sembra essere aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni. E' qualcosa che fa molto piacere a quelli del Sistema Globale in quanto la persona annoiata, spesso cerca di vincere la noia mangiando più del necessario, o acquistando prodotti non realmente necessari. Insomma, tanto più gli individui sono annoiati, tanto pîù salgono i fatturati. Non sarà che questa Noia sia creata consapevolmente ? Ci occuperemo in un altro post dei programmi scolastici e della "strana" assenza della materie artistiche, che come vedremo ha una ragione tutt'altro che nobile. Per il momento soffermiamoci sul fatto che il bambino viene oggi sottoposto ad una iperattività cerebrale e fisica sin dalla più tenera età. Tanto più il cervello si abitua a lavorare in modo intenso, tanto più farà fatica a rimanere in una condizione di riposo. Condizionando il bambino fin dalla tenera età a vivere in uno stato di continuo esercizio cerebrale, tanto più lo condanneremo ad una vita divorata dalla noia. E' un po' quello che succede quando si sta molti giorni in barca, e scendendo a terra e abituati all'oscillazione continua del natante, si prova una sensazione di nausea nel rimanere su una superficie stabile e fissa. Ma pensiamo anche a quei lavoratori che abituati a lavorare in modo duro e continuativo per tutta una vita al momento di andare in pensione, invece di sentirsi felici e di godersi il meritato riposo, vanno in tilt, si annoiano a morte e spesso sono vittime della depressione. Il cervello non riesce più a rimanere in una situazione di riposo ma cerca continuamente uno stimolo, in una sorta di "dipendenza" da attività. Cosa fare dunque ? Esattamente l'opposto di quello che ci hanno insegnato a fare in buona o mala fede. Se ci assale la noia, non dobbiamo cercare uno stimolo o qualcosa da fare perché continueremmo ad alimentare questa "dipendenza da attività cerebrale". Dobbiamo invece educare il nostro cervello abituandolo gradualmente ad alternare a periodi di attività, altrettanti periodi di "stasi". Se non riusciamo a restare senza pensare e senza fare nulla come insegnano i maestri Tibetani, prendiamo esempio semplicemente dagli animali che quando si annoiano, vanno a dormire. Anche se è giorno, anche se non ci sembra il momento. Vinciamo quel senso di colpa proprio del sistema occidentale secondo cui dormire od oziare è una colpa gravissima, quasi un reato. Facciamo riposare il nostro cervello. La Noia se ne andrà per la sua strada.

2 comments:

  1. Ottimo articolo! ;)
    Attilio

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  2. E' piaciuto anche a me. Complimenti!
    Giancarlo

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